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Coltivare peperoncino

Scopriamo come coltivare il peperincino in casa o all’aperto per ottenere una pianta sana e produttiva. La coltivazione di questo minuscolo ma potente frutto non è difficile ma richiede il rispetto di alcune regole fondamentali. Sebbene la pianta di peperoncino necessiti di cure costanti, il suo fiorire e crescere regalerà un traguardo inaspettato che andrà a ricompensare tutti i dubbi e le perplessità incontrate.


Coltivare peperoncino: come fare e cosa tenere presente

Coltivare peperoncino fino a poco tempo fa poteva sembrare insolito. Siamo abituati a vedere pomodorini, zucchine e melanzane negli orticelli domestici di paese che a sua volta sono spesso circondati da prezzemolo, rosmarino o lavanda profumata viola. Ebbene, le piante di peperoncino non sono da meno. Pur richiedendo un’attenzione tenace, sono rapide nell’attecchimento e l’azione di chi le coltiva può davvero fare la differenza, anche se sei un principiante. 
In particolare, la presenza di luce e di calore costituiscono elementi fondamentali per ottenere dei peperoncini buoni e gradevoli. Tra gli altri aspetti da tenere in considerazione nell’evoluzione di una coltivazione di peperoncini ricordiamo inoltre la temperatura, la luce, il tipo di terreno, la sua concimazione e ovviamente l’irrigazione.


Come coltivare peperoncino, esigenze colturali imprescindibili

Il peperoncino è una pianta appartenente al genere Capsicum della famiglia delle solanacee come le patate, i pomodori, i peperoni e le melanzane. Esistono quasi un centinaio di differenti peperoncini nel mondo, alcune varietà sono annuali mentre altre sono perenni. In Europa, compresa la nostra penisola, si coltiva principalmente la varietà Capsicum annuum mentre in Sud America sono coltivate principalmente le varietà Capsicum frutescens, chinense e pubescens.

Tenuto conto che si tratta di una pianta che ama il clima caldo e che quindi ha necessità di avere sole e temperature adeguate per la propria crescita, il trapianto del peperoncino può avvenire in pieno campo oppure in vaso a partire dal fine del mese di aprile con temperature superiori ai 15 gradi e non oltre la fine di Luglio. Questo perché successivamente ci sarà troppo poco tempo per lo sviluppo e fruttificazione del peperoncino visto che solitamente dalla fine di settembre il clima in Italia comincia a variare per modificarsi completamente verso l’inizio della stagione autunnale e la comparsa dei primi freddi.
Con l’arrivo dei primi geli le piante di peperoncino subiscono uno stop inevitabile della crescita e le varietà annuali moriranno. Altre varietà perenni invece potranno essere protette con tessutonontessuto oppure coltivate in vaso in modo da superare il periodo invernale e continuare la propria vegetazione.

Se l’intenzione è quella di coltivare il peperoncino in casa o sul balcone della finestra non è sbagliato rinvasare due volte le piantine in modo che possano crescere uniformemente. La crescita tuttavia non va rallentata: utilizzare prima un vaso con dimensioni discrete in base anche all’ampiezza della piantina che si ha dinnanzi e cambiare contenitore, quindi un vaso più grande e spazioso, al successivo secondo trapianto (dopo circa 2 settimane).

Nell’orto, o comunque in campo aperto, le piantine di peperoncino dovrebbero essere disposte su file distanti dai 30 ai 50 centimetri a seconda delle varietà e protette da parassiti e funghi (l’olio di Neem per esempio è un repellente efficace per combattere ad esempio insetti e zanzare). Durante il trapianto l’irrigazione del peperoncino rappresenta un’operazione focale per la sua crescita in salute, successivamente non saranno richieste particolari esigenze idriche. Anzi controllare che non vi siano ristagni d'acqua è molto importante onde evitare l'insorgenza di malattie e marcescenze alle radici.

L'esposizione alla luce è un altro fattore necessario per la resa del vegetale che ama le zone soleggiate e temperate.
Infine la raccolta del peperoncino avverrà in modo scalare quando il frutto è abbastanza maturo. Ciò dipenderà naturalmente dalla scelta della varietà di pianta più o meno precoce e dal clima specifico di quell'annata. 

Insomma, che dire, il peperoncino ha le sue esigenze colturali, eppure si presta bene, dentro una stessa aiuola per esempio, anche alla mescolanza con altri ortaggi, fiori e piante aromatiche.
E questo, nella cosiddetta agricoltura sinergica si può definire un obiettivo ben riuscito!


Coltivare peperoncino in vaso: si può fare

Coltivare peperoncino in vaso è ideale per chi abita in appartamento, per chi vive in città e per chi non possiede un orto ma vuole mostrare sul proprio terrazzo o balcone questa meravigliosa piantina dai colori accesi e vivaci. Dopotutto sarà sufficiente un angolino: le piante di peperoncino non hanno bisogno di grandi spazi per prosperare in salute!

È opportuno tuttavia selezionare con cura il tipo di vaso tenendo a mente che una pianta alta 15-20 centimetri ha bisogno di un contenitore che abbia un diametro di circa 15 centimetri, mentre le piante che arrivano a 50-60 centimetri hanno bisogno di un vaso largo circa 20-25 centimetri. L’importante è che la pianta stia bene dentro all’interno del contenitore e che quest’ultimo abbia una dimensione proporzionata.
Sul fondo del vaso va versato un sottile strato di argilla espansa o ghiaia (in modo da prevedere un sistema di drenaggio efficace che eviti il ristagno di acqua e la formazione di pericolose muffe) e aggiunto del terriccio universale. Il terreno va poi addizionato con del concime liquido ad alto contenuto di azoto e le concimazioni devono essere periodiche (una volta ogni 15 giorni, seguendo le dosi indicate sulla confezione).
Meglio posizionare il vaso per una piantina di peperoncino in zone ben illuminate e annaffiate con regolarità, evitando le ore di luce diretta (la mattina presto o nel tardo pomeriggio dopo il tramonto). C’è chi inserisce dei piccoli sassi all’interno dei sottovasi per rinforzare il drenaggio: poiché tendono a riempirsi di acqua, è bene controllarli e svuotali spesso.


Coltivare peperoncini in casa: sì, ma con luce adeguata

Coltivare il peperoncino in casa ha il grande vantaggio di controllare ogni aspetto pedoclimatico (quindi temperatura, luce, umidità, tipo di terreno) della piantina scelta, comodamente, dentro le mura della propria abitazione.
È consigliabile coltivare peperoncino indoor in due situazioni: se si vive in una zona piuttosto fredda, dove le piante avrebbero vita dura, oppure se si vuole accelerare la coltivazione in modo da poter ottenere i frutti di peperoncino in tempi brevi, anche prima dell’arrivo della stagione calda.

Fortunatamente c’è la possibilità di creare un ambiente protetto per tenere al riparo il nostro peperoncino “interno”: esistono in commercio vere e proprie scatole, chiamate grow box (si possono costruire anche autonomamente con un kit appropriato) fornite di un sistema di riscaldamento, uno di areazione e una giusta illuminazione.

La luce per questo tipo di coltivazioni, pur se artificiale, costituisce un elemento importantissimo per dimostrare una certa attenzione ai dettagli e che nulla viene lasciato al caso. Sia per la fase di crescita delle piante sia per la successiva fase di fioritura sarà indispensabile predisporre delle luci adeguate a questi due passaggi delicati: servono infatti luci calde, come lampadine fluorescenti o le lampade tubolari di colore giallo, rosso o viola e, ancora più efficaci, le lampade a LED e le lampade HPS.
Anche nell’utilizzo delle singole lampade bisognerà porsi delle questioni; alcuni tipi di LED vanno bene infatti per entrambe le fasi, altre invece sono ideali soltanto per la fase di crescita. Gli amanti della tecnologia addirittura, per ottenere un risultato ottimale, amano predisporre un timer che preveda un’illuminazione temporizzata per 13-15 ore consecutive al giorno. 
Sarà per tutti comunque una luce adeguata se il colore del fusto delle piantine è di colore verde scuro, tendente al viola; di contro, se il fusto si presenta piuttosto sottile e di un verde pallido, significherà che la luce predisposta non è sufficiente e andrà di conseguenza più frequentemente monitorata.


Coltivare peperoncino nell'orto, una tendenza in crescita

Coltivare peperoncini piccanti nell’orto domestico sta diventando una passione per molti italiani, un trend che diverte grandi e piccini forse. Prima di iniziare a piantare dei peperoncini nel proprio orticello occorrerà in ogni caso conoscere quali varietà coltivare.
Possiamo scegliere peperoncini dolci con una piccantezza delicata come gli Jalapeno e gli Aji amarillo, indirizzarci verso piantine di peperoncino dal sapore più deciso come gli Habanero o i Fatalii e per i veri abitué del piccante, optare per piante super piccanti come i famosi Carolina Reaper o i Trinidad Scorpion.

In linea di massima tutti questi tipi di vegetali richiedono un’ottima esposizione solare (18 ore di luce al giorno, nel periodo di crescita, e 12 ore nel periodo di fioritura) e temperature caldo-miti (di poco superiori ai 30 gradi).
Il suolo deve presentarsi ben drenante, ricco di sostanza organica e concimato generosamente con compost e letame maturi.
Il terreno ideale per la coltivazione dei peperoncini è quello che contiene oltre il 50% di sabbia e un ridotto contenuto di argilla, non dev’essere troppo compatto né stagnante di acqua con un pH leggermente acido, compreso tra 4.5 a 6.5.

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